In questi giorni convulsi per Nintendo, da un’intervista di Satoru Iwata tenuta con Nikkei, emergono informazioni sorprendenti: negli ultimi giorni Nintendo ha dato via ad una politica di buyback riacquistando circa l’8% delle proprie azioni per “Migliorare l’efficienza del capitale verso una gestione più flessibile dello stesso, in linea con i cambiamenti del mercato”, come si evince da questo estratto.

Oggi scopriamo che Nintendo sta prendendo in seria considerazione operazioni di fusione o di acquisizione e l’acquisto di quote azionarie è mirato a rafforzare il capitale in quest’ottica.
Vi riportiamo l’intervista integralmente.
D: La compagnia ha abbassato le previsioni di vendita per l’anno fiscale e ora prevede delle perdite: cosa ha causato questo andamento?
R: Nintendo ha vissuto numerosi cambiamenti nel corso degli anni, passando dalle carte da gioco Hanafuda ai videogiochi, offrendo sistemi innovativi come Wii. Ma ci siamo concentrati su un’idea fissa di come dovrebbe essere un gioco. L’industria del gaming è ad un punto di svolta, nel mezzo di nuovi sviluppi come il successo degli smartphone.
D: C’è chi ha espresso dei dubbi sulle future operazioni di Nintendo sul mercato da qui in avanti.
R: Mr. Yamauchi spesso diceva “Shitsui-taizen, Tokui-reizen” ovvero che dovremmo comportarci orgogliosamente quando le cose vanno male e rimanere calmi quando va tutto bene.
Fosse ancora vivo mi direbbe di continuare con fiducia.Abbiamo accumulato riserve finanziarie quando i guadagni erano cospicui. Data l’aleatorietà dell’industria dell’intrattenimento, Yamauchi ha ritenuto vitale avere delle riserve. Senza di queste non avremmo potuto recuperare dal fallimento di una delle nostre console. Anche ora possiamo valutare numerose opzioni grazie alla nostra robusta situazione finanziaria.
D: Quali sono queste opzioni nello specifico?
R: Cambieremo il modo in cui vendiamo i prodotti, gestendo via internet il comportamento della nostra clientela. Offriremo sconti a clienti affezionati e costanti. Coltiveremo mercati emergenti e lanceremo un nuovo business legato alla salute e altre aree. Nei paesi emergenti puoi espandere l’utenza solo dopo aver offerto una linea di prodotti differente da quelli già collaudati.
Dovremmo abbandonare le vecchie ideologie riguardo al nostro business. Stiamo considerando le possibilità di M&As (Mergers and Acquisitions, ovvero fusioni e acquisizioni). Per questo procederemo al riacquisto di nostre quote azionarie.
D: Vista l’ampia oscillazione dei profitti nel settore dell’intrattenimento, pensate che ritirarvi dal mercato azionario possa essere un’idea per la gestione aziendale a lungo termine?
R: I report trimestrali non si addicono a Nintendo. Non sappiamo in anticipo quando successo possa ottenere un prodotto. Anche quando pensiamo che alcuni traguardi si possano raggiungere, le cose possono andare male e indispettire gli azionisti. Ma credo che è grazie al mercato azionario che Nintendo sia cresciuta fino a diventare quello che è oggi. Non vorrei arrivare ad un management buyout (in pratica l’acquisizione delle quota aziendali da parte di un management team interno) perché in questo momento abbiamo qualche problema.
Ancora una volta le parole di Iwata fanno trasparire la convinzione di poter superare il momento di crisi, un’estrema fiducia verso l’azienda che negli anni ha avuto numerosi successi.
E mentre riflettiamo su tutti i nuovi termini tecnico/finanziari imparati in queste righe, non ci resta che perderci nelle fantasie di una Nintendo pronta a comprare Sega, Atlus, Platinum Games e chi più ne ha più ne metta.
Fonte: Nikkei