Questa è la storia di Qbby, un anonimo quadrato “made in HAL Laboratory”, che in quanto a mascotte geometriche è maestra. Non sarà rosa come Kirby, ma è acuto e versatile. Un giorno nell’angolare mondo in bianco e nero di Qbby appare un monumento misterioso e sarà nostro compito rimuoverlo grazie all’immenso potere dei puzzle.
Incontreremo amici, sacrificheremo affetti, ma grazie alla nostra abilità di generare quadrati potremo aggrapparci alle superfici, spostare blocchi, azionare interruttori, deviare laser e molto altro ancora, mentre camminiamo e saltiamo nel bicolore mondo circostante.

Il gioco si presenta con uno stile che minimalista è dire pomposo, senza un inutile, in questo caso, effetto 3D, il titolo mostra un’Interfaccia Utente che si spiega da sola, anche grazie a delle esaustive infografiche.
Il gameplay è solido, pulito e i puzzle si possono risolvere spesso in più modi; avremo la possibilità di raccogliere delle corone, ma abbiamo un numero massimo di quadrati generabili contemporaneamente variabile per ogni livello. Ad ogni traguardo, rappresentato da una porta, ci verranno date delle monete da spendere per collezionabili come splendidi e adorabili costumi, alcuni con abilità specifiche, musiche, tutorial sulle tecniche, ma soprattutto sfide extra a tempo e a punti.

La difficoltà non sempre quadra, se è certo che i primi livelli di un mondo siano semplici, è altrettanto vero che non c’è una curva costante verso l’alto, ma ci sono, negli oltre 20 mondi a nostra disposizione, livelli che impegneranno esponenzialmente le nostre meningi rispetto ad altri. Fortunatamente la varietà è molto elevata, visto che in ogni mondo vengono introdotte nuove meccaniche, ciò che manca è l’utilizzo più combinato possibile di esse.
Globalmente è soddisfacente, ma è calibrata verso il basso, l’errore è ampiamente giustificato a fronte di un sistema di checkpoint incredibilmente generoso.
Sottotono le musiche, che se da una parte non invadono la sessione di gioco, dall’altra si dimenticano presto. Disponibile la possibilità di spendere una moneta 3DS per un aiuto, che mostra esattamente come risolvere la sezione del livello in cui siamo, ma possiamo anche chiedere aiuto sul Miiverse grazie ad un pulsante sempre disponibile.

BoxBoy! sembra apparentemente netto, quadrato, pratico e buono come un Ritter Sport, ma in realtà è decisamente smussato, con difettucci qua e là fra cui una longevità non elevata, seppur giustificata in parte da un prezzo accessibile. Grandi sono le potenzialità, e HAL Laboratory ha sfornato un titolo eShop da prendere al volo, in attesa di un sequel che si possa definire come “bigger & better”.
In conclusione consiglio vivamente BoxBoy!, ma è doveroso premettere che non resteremo eccessivamente stupiti, quanto piacevolmente rilassati, incarnando perfettamente l’esperienza di gioco di uno scacciapensieri con partite rapide.
Piccola nota a margine: il finale lascia un amaro in bocca, con la sensazione che BoxBoy! sia un prequel piuttosto che un gioco a sé, come se dovesse cominciare in quel momento e invece termina.



























































