Per un traduttore professionista, i Pokémon aiuterebbero i bambini a comprendere genetica e matematica

Doud Dinsdale, traduttore professionista, si è espresso sui social riguardo un argomento molto delicato.

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La didattica nell’Era dei Pokémon

Doud Dinsdale, traduttore professionista che ha lavorato a serie come Pokémon, Dragon Quest e Yakuza, si è espresso sui social riguardo un argomento molto delicato: l’educazione dei bambini e i metodi di insegnamento che potrebbero trarre ispirazione dal mondo dei videogiochi. Al contrario di chi ha tanti pregiudizi verso questi ultimi, Dinsdale pensa che queste preziosissime opere multimediali possano essere viste come dei veri e propri strumenti per imparare e crescere mentre si esplorano mondi digitali.

Mi sorprende che ragazzini che non mostrano attitudine o interesse per la lettura riescano a memorizzare accuratamente i dati dei Pokemon per creare squadre competitive. Non sono ragazzi stupidi, solo privi di ispirazione, incontrastati e immotivati ​​dai nostri sistemi educativi. Dobbiamo fare meglio.

Doud Dinsdale

Dinsdale ha colto l’occasione per fare qualche esempio che potrebbe essere applicato dai nostri sistemi educativi. Molti giocatori hanno imparato l’inglese solo per giocare i capitoli della serie Pokémon, una lingua che ormai è il fondamento della comunicazione mondiale. Ring Fit, dal canto suo, riesce a stimolare i giocatori con un sistema a premi capace di incoraggiare l’allenamento quotidiano.

Perché non usare le meccaniche dell’accoppiamento Pokémon per spiegare la genetica? I calcolatori di danni nelle battaglie Pokémon potrebbero essere applicati facilmente nell’insegnamento delle percentuali o delle equazioni polinomiali.

Esempio:

3 Dodrio + 5 Dugtrio + 4 Doduo = Quante teste abbiamo?

3 (X = Dodrio = 3 teste) + 5 (Y = Dugtrio = 3 teste= X) + 4 (Z = Doduo = 2 teste) = Totale

Doud Dinsdale

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Un punto, quello di Dinsdale, davvero interessante, sebbene difficile da applicare nei nostri attuali sistemi didattici. Di certo la presenza dei mostriciattoli tascabili stimolerebbe l’interesse dei più piccoli e favorirebbe l’approccio ad una materia, quella della matematica, molto spesso snobbata dagli studenti. Gli IV (i Valori Individuali) sarebbero invece un ottimo esempio di come i geni possono essere trasmessi nel corso delle generazioni.

Voi che ne pensate di questa proposta? Vi piacerebbe risolvere un’equazione usando come incognite Doduo e Dodrio?

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