L’attesa è stata lunga, ma alla fine ci siamo: Rune Factory 4 è finalmente approdato sui lidi europei dopo la pubblicazione in Giappone più di due anni fa e quella americana di ottobre 2013. Siete ansiosi di sfoderare il vostro animo bellicoso, ma amate anche la bucolica vita del buon contadino? Allora forza, spada nel fodero, zappa in spalla e vediamo cos’ha da offrirci il quarto capitolo della saga di Yoshifumi Hashimoto.
Rune Factory 4 è uno di quei classici giochi che aggrediscono il povero giocatore senza pietà: sebbene i primi minuti siano guidati tramite un tutorial che insegna i meccanismi base del gameplay, ben presto ci si trova alla mercé del vasto mondo di gioco, dei menù, numerosi e ricchissimi di informazioni e della pulsante e viva città di Selphia. Man mano che le ore di gioco passano, però, il disorientamento scompare per lasciare il posto a un’intensa e vasta esperienza che vi sembrerà impossibile riuscire a portare a termine: le ore di gioco si contano a decine. Che si tratti di esplorare, combattere, curare coltivazioni, catturare e allevare mostri o intessere relazioni interpersonali, il gioco sa sempre offrire tantissime alternative al giocatore, rispettandone peraltro tempi e ritmi.
La scelta di come vivere l’avventura è tutta in mano nostra: ovviamente per procedere nella trama principale è necessario compiere determinate azioni, ma è veramente difficile sentire l’impellenza di dover proseguire nella storia, dal momento che le giornate in cui è cadenzato il tempo nel gioco passano fin troppo velocemente. Il pericolo, davanti a cotanta varietà, è quello di lasciarsi prendere dalla frenesia nel fare le cose, ma i ragazzi della, ahimè, defunta Neverland hanno saggiamente fatto in modo di pigiare sul freno del furor che attanaglia i videogiocatori ansiosi di voler fare tutto e subito. Oltre la classica barra dell’energia, è presente una seconda barra, la Rune Energy, che si svuota man mano che vengono compiute certe azioni e che vanno quindi pianificate con cura. Certo, è sempre possibile ristorare la barra ingurgitando cibi, erbe e intrugli curativi, ma la cosa più saggia da fare è decidere all’inizio della giornata cosa fare e dedicarvisi per bene: meglio provare a ripulire un dungeon o dedicarsi alla coltivazione? Portare a termine le quest affidateci dai cittadini o dedicarsi a un po’ di crafting per migliorare le proprie abilità? Una volta soddisfatti, si torna nella propria stanza, si fa una bella dormita e la mattina seguente il nostro personaggio sarà nuovamente arzillo e pimpante per affrontare una nuova, intensa giornata di fatiche.
Il passare delle giornate non è peraltro un mero espediente finalizzato al ristoro della Rune Energy, ma rende il mondo di gioco vivo e pulsante: gli NPC vivono le loro vite, girano per la città e le opzioni di dialogo con loro sono numerose e spesso molto divertenti, in linea con il tono fresco e fiabesco dell’intera produzione. Man mano che i giorni passano, le relazioni con i personaggi si approfondiscono ed evolvono, offrendo così sempre nuovi spunti di conversazione. Nel menù di gioco è presente poi una vera a propria agenda, divisa in quattro stagioni, consultando la quale è possibile rimanere aggiornati sugli avvenimenti di vita mondana della città: che si tratti di una gara di cucina o del compleanno di uno degli NPC a Selphia c’è sempre qualcosa da fare.
L’aspetto gestionale del gioco, una delle sue due anime principali, è ben strutturato e vario. Se la coltivazione del terreno ne rappresenta un aspetto importante, sebbene un filino troppo routinario alla lunga, amministrare la città è un’attività cui è molto piacevole dedicarsi: i cittadini hanno sempre un sacco di richieste più o meno assurde (come nella realtà del resto) di cui ci tocca farci carico. Risolvendo le varie quest del gioco si accumulano Prince (o Princess) Point con i quali è possibile compiere diverse azioni, quali organizzare feste in città, aumentare l’offerta dei negozi, ampliare l’inventario e acquistare licenze per diverse attività. Tra le altre cose è poi possibile incominciare una relazione con un NPC e farla evolvere fino a convolare a nozze: ai fini dell’economia di gioco è una cosa marginale, ma si tratta comunque di un ulteriore possibilità offerta dal titolo.
L’altra branca principale che compone il gameplay del titolo è rappresentata dalle fasi di combattimento. Pur senza le velleità di un titolo action, il sistema funziona bene, con un’ampia gamma di armi e magie a disposizione e la comodissima opportunità di tenere sempre sott’occhio la mappa della zona sullo schermo inferiore della console. Le aree da esplorare sono letteralmente zeppe di nemici (fin troppo) e i collezionabili sono ancora più numerosi e vi costringeranno ad un’attenta e puntuale gestione dello spazio disponibile nell’inventario.
Il gioco si regge dunque su un armonico equilibrio tra le sue diverse anime e questo è certamente uno dei suoi più grandi pregi: non annoia mai e offre una vastissima gamma di cose da fare. Di contro, vien quasi naturale dirlo, non può approfondire appieno nessuna di esse, pur offrendone un’ottima versione. Volendo trovare poi un altro paio di difetti in un titolo comunque di buonissimo livello, non posso fare a meno di evidenziare lo scarso mordente della storia, che fila via senza sussulti dal principio alla fine, e la mancata localizzazione in italiano del titolo: i dialoghi sono moltissimi, così come sono numerosi armi, erbe, semi, strumenti e mille altri oggetti nel gioco e può diventare complicato districarsi in mezzo a tale pletora di termini anglofoni.
Se cercate dunque un RPG leggero e non troppo cervellotico, Rune Factroy 4 è il gioco che fa per voi: con 29,90 € (ricordate, esiste solo la versione digitale!) vi porterete a casa ore e ore di gioco.