7 motivi per giocare a Xenoblade Chronicles Definitive Edition – #2 Il mondo di gioco

La seconda puntata di #perchéxenoblade ci porta alla scoperta dei luoghi più iconici e magici di Xenoblade Chronicles.

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Il mondo di gioco dell’opera Monolith in tutto il suo splendore

Agli albori del tempo, millenni prima che l’avventura di Shulk inizi, prima della comparsa dei primi Homs, il mondo non era altro se non un’enorme ed interminabile distesa di acqua.

Nelle sconfinate acque del mare comparvero due titani, esseri mitologici di dimensioni inimmaginabili e in costante guerra tra loro. La lotta tra Bionis e Mechanis, questo il nome dei due titani, andò avanti per millenni fino a quando, per una ragione sconosciuta, i due titani si colpirono a morte, segnando così la fine della loro interminabile lotta.

I secoli passarono, ed i corpi inanimati dei due titani si trasformarono nella terra natia di diverse specie di esseri viventi. Su di essi si formarono non solo nuove forme di vita, ma presero il loro posto anche luoghi suggestivi come il Mare di Eryth e la Caverna Tephra, la sterminata e splendida Foresta Makna e la storica e suggestiva Valle della Spada.

Lo scontro della leggenda

Insomma, dagli stessi titani che molto tempo prima non conoscevano nient’altro se non morte e distruzione nacque la vita. Ed è proprio sopra di essi che vivremo la nostra avventura nei panni di Shulk, il protagonista di Xenoblade Chronicles Definitive Edition nonché l’eletto a brandire la Monade, l’unica arma in grado di contrastare appieno l’assalto dei Mechan, i nemici giurati di Homs e Nopon.

Differentemente dai classici titoli che compongono la costola più robusta del panorama JRPG, Xenoblade Chronicles mette in campo paesaggi mozzafiato ed enormi, da esplorare e da scoprire man mano che ci inoltreremo sempre più a fondo nella storia. Ogni mappa del gioco rappresenta a tutti gli effetti ambientazioni totalmente diverse tra loro, poste in punti differenti del titano di appartenenza che avremo modo di raggiungere sconfiggendo i nemici più disparati.

Un po’ come accade nel ben più recente The Legend of Zelda: Breath of the Wild, le mappe del titolo Monolith non si sviluppano esclusivamente in orizzontale, ma sfruttano anche tutta la verticalità possibile per creare un game design sopraffino e quasi innovativo per l’epoca di lancio su Nintendo Wii. Non per nulla i Monolith sono i creatori della mappa dell’ultimo GOTY di Nintendo.

I panorami sono semplicemente mozzafiato

Game design che non si limita solamente a costruire zone più alte e più basse, ma che riesce a catturare completamente il giocatore sia per la sua bellezza, sia perché propone una meccanica di ricompensa a chi oserà esplorare suddette mappe alla ricerca di tesori e nemici da combattere. Scoprire nuovi luoghi ed ambientazioni ci permetterà infatti di guadagnare preziosi punti esperienza, ancora di più in caso di aree particolarmente importanti, ed alcune di queste aree (chiamate “Punti di Riferimento, o PdR”) si trasformeranno in comodissimi “segnalibri” particolarmente utili per poter effettuare il viaggio rapido in caso di missioni secondarie che richiedono, altrimenti, una lunga e faticosa esplorazione a ritroso delle mappe.

L’ecosistema di Bionis è cresciuto e si è sviluppato lungo millenni di evoluzione. Ogni parte del titano è abitata e quasi ogni zona sarà esplorabile durante l’avventura. A seconda della posizione e dell’altitudine troveremo differenti razze animali e vegetali, ogni specie ha un leader e una gerarchia basata su un rapporto di forza in base al livello raggiunto. Esplorare liberamente un’area del titano significa avere la possibilità di imbattersi allo stesso tempo in creature placide e indifferenti alla nostra presenza come in mostri colossali e ancestrali, pronte ad attaccarci nel malsano caso volessimo disturbarle o entrare nel loro territorio.

La Gamba di Bionis, la prima grande area esplorabile, ci permette ad esempio di fare la conoscenza di branchi di Eks, placide creature simili a renne e allo stesso tempo di rischiare di diventare preda dei Volf durante la notte, simili a lupi e aggressivi.
Ma esplorando, arriveremo alla Tana dei Takin, uccelli antropomorfi dotati di lance e frecce e oltre ad ammirare un bellissimo tramonto da una rupe, potremo osservare alcuni di loro seduti attorno a un Takin anziano, con un proprio nome e nettamente più forte di tutti loro messi assieme. Il loro maestro, possiamo chiamarlo così, è seduto in mezzo a loro per insegnargli tutto quello che ha appreso e visto nella sua lunga vita. Tre esempi, che rappresentano solamente una piccola fetta dell’ecosistema e della fauna presente su Bionis.

La Colonia 9, uno dei primi luoghi che esploreremo

Noi siamo gli Homs, siamo esseri umani ridotti in minoranza, pochi supersiti dalle guerre contro i Mechan e apparentemente presenti in sole due colonie, la numero 9 e la numero 6. Grandi città fortificate e posizionate strategicamente all’interno di una valle e vicino a una miniera sotterranea da cui estrarre l’etere per generare energia elettrica e in cui rifugiarsi in caso di necessità. Con città armate con cannoni antiaerei e difficilmente accessibili, siamo una razza segnata dalle cicatrici del tempo e dalle battaglie che come prima necessità ha quella di sopravvivere, spesso inerme di fronte alla forza nemica. E soprattutto, abbiamo poche informazioni su cosa realmente vogliano da noi i Mechan.

Disseminati ovunque sulla superficie di Bionis troviamo i Nopon, minute creature dalla forma riconducibile a una patata con grandi orecchie prensili, quasi simili ad ali.
Logorroici, dall’animo avventuroso, esploratori infaticabili dalla spiccata propensione a cacciarsi nei guai e poco portati per il combattimento. E proprio per questo, in molteplici occasioni dovremo aiutarli, pronti a farci grandi risate. La loro casa è Frondopon, una maestosa città spiraliforme situata dentro un albero nel profondo della Foresta Makna.
Un luogo ancestrale, una foresta antica in cui non è raro imbattersi in preistorici dinosauri, un’area in cui il tempo si è fermato e in cui fermarsi ad osservare le spettacolari cascate che donano linfa vitale alla foresta, divisa dal resto del titano da un lunghissimo ponte sospeso.

Il Mare di Eryth è semplicemente strepitoso

E poi c’è il Mare di Eryth, situato sulla testa del titano, casa degli Haientia. La razza più antica di Bionis, umanoidi dotati di ali e in grado di volare, creature che possiedono una conoscenza infinita e in grado di svelare tutti i segreti del mondo e forse, di fare luce sugli aspetti ancora oscuri del conflitto tra i due titani. Una sconfinata distesa di acqua che spesso ci regalerà uno spettacolo notturno di stelle cadenti, unico e sognante.
Di notte, perché ogni area di Bionis ha due facce, ogni zona esplorabile aperta regala uno scenario differente a seconda dell’ora del giorno in corso. E dopo aver visitato le Paludi di Satorl di notte, persi nella meraviglia bioluminescente della sua flora, una piccola parte di ogni videogiocatore è destinata a cambiare, per sempre.

Le sorprese non finiscono qui, ma nei prossimi giorni troverete altri approfondimenti (più una sorpresa molto speciale alla fine) sulle pagine di altre 6 community italiane dedicate al mondo Nintendo. Il nostro viaggio in questa splendida avventura non è ancora finito e anzi, è appena cominciato.

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