Parole dure da parte dello scrittore
I libri della Saga di Geralt di Rivia sono ormai dei classici nel mondo della letteratura fantasy ma, da quando è sono stati pubblicati i videogiochi, la serie e i suoi personaggi hanno acquisito tutto un altro livello di popolarità.
Recentemente, la serie TV “The Witcher” prodotta da Netflix, è anch’essa diventata un fenomeno di massa (è la serie di maggior successo di tutti i tempi sulla piattaforma), tanto da aver avuto ricadute positive anche sulle vendite del videogioco, a distanza di cinque anni dal rilascio sul mercato.
Si potrebbe pensare che tutto questo possa far piacere all’autore dei libri, Andrzej Sapkowski che però si è sempre dimostrato abbastanza sprezzante nei confronti dei tentativi di adattamento della sua opera ad altre forme di intrattenimento.
Nonostante abbia recentemente siglato un nuovo accordo con CD Projekt per i diritti della serie, in una recente intervista con io9, ha affermato di essere ancora fermamente convinto che i videogiochi e gli spettacoli televisivi non debbano avere alcun impatto sul materiale originale che a suo avviso sarà sempre la parte più importante del “puzzle”:
Andrzej Sapkowski
Non posso fare un paragone con i videogiochi perché non li ho mai giocati. Da quando ero piccolo non ho mai giocato ad alcun gioco, con l’unica eccezione del bridge e del poker. I videogiochi semplicemente non fanno per me: preferisco i libri per intrattenermi. Ad ogni modo, credo che la serie TV e i videogiochi non possano essere confrontati. Sono troppo diversi nell’approccio, nella realizzazione e nell’obiettivo. Non puoi paragonare una carbonara ad una bicicletta, anche se entrambi hanno vantaggi e svantaggi.
Ad una domanda sulla sua opinione riguardo la serie TV di Netflix ha detto:
Andrzej Sapkowski
Il mio nome appare nei titoli di coda. Non posso elogiare la serie: non sarebbe decoroso. Sarei un idiota a parlare di cosa ho avuto l’impressione che non sia stato trasferito con successo nello show.
In seguito gli è stato chiesto cosa pensasse del fatto che la serie aveva innescato una ristampa da 500’000 copie dei suoi libri:
Andrzej Sapkowski
Come vi aspettate che risponda? Che mi sono disperato? Che ho pianto? Che ho considerato il suicidio? I miei sentimenti sono stati piuttosto ovvi e non eccessivamente complessi.
Anche riguardo al tema di una seconda stagione, non si è risparmiato:
Andrzej Sapkowski
Consentitemi di citare Joe Abercrombie, un autore di mio gradimento: “La vita è, fondamentalmente, una fo***ta merda. Meglio mantenere basse le tue aspettative. Forse sarai piacevolmente sorpreso. “
Sapkowski ha una specie di reputazione quando si parla di questo genere di commenti. Nel 2012 si è lamentato con Eurogamer del mix di mezzi di intrattenimento:
Andrzej Sapkowski
Mi rendo conto che i tempi attuali ci abbiano abituato alla convergenza dei media e alla libertà di mescolarli – cosa che trovo terribile. Per me come scrittore, l’idea di produrre contenuti che “aiutino” a creare qualcosa di “complementare” a un gioco o a un fumetto è l’apice dell’idiozia.
In passato ha parlato anche del suo timore che gli adattamenti dei libri potessero farlo dimenticare; una paura fondata, visto che qualcuno ha erroneamente assunto che stesse scrivendo libri su un universo di videogiochi e non viceversa:
Andrzej Sapkowski
Ricordo la mia reazione: conosco molte parolacce e le ho usate tutte, in molte lingue. Tra vent’anni qualcuno chiederà:”The Witcher il gioco… ma chi è l’autore?”. Nessuno se lo ricorderà.
Un’intervista senza esclusione di colpi per un personaggio che sicuramente non ha paura di dire quello che pensa!