Luigi’s Mansion 3: una prova botanica in anteprima!

L'hotel infestato di questo Luigi's Mansion 3 fa le cose in grande e ci propone, per ogni piano, un tema specifico su cui costruire caratterizzazione di nemici e struttura degli enigmi: discoteche, piramidi, pirati... saranno presenti tutte le tematiche del genere mariesco nel prodotto finale? Chissà, nel mentre il team non si è fatto problemi ad aggiungerne di nuovi, sfruttando l'ambientazione.

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Fantasmi e pollice verde andranno d’accordo?

Mettete da parte le zucche e le maschere, perché Halloween è ancora (relativamente) lontano e con lui Luigi’s Mansion 3. Il nuovo titolo di Next Level Games si prepara alla release più “fantasmosa” di sempre, portando in dote l’esperienza di un team che ormai è una costola di Nintendo: rodata da digressioni leggere (i Mario Strikers) e ricostruzioni di grandi classici (Punch Out), la squadra canadese ha conquistato la titolarità di un franchise molto apprezzato tra i nintendari, mostrando di saperlo gestire con successo già su 3DS, dove Dark Moon ha permesso alle avventure di Luigi e del suo Poltergust di raggiungere ancora più giocatori.

Tra un Nintendo Direct e l’altro, il buon Luigi ha già mostrato sufficienti dettagli della sua prossima destinazione: trattasi dell’Hotel Miramostri, una struttura di lusso di quelle che necessiterebbero tutte le monetine di New Super Mario Bros 2 per alloggiarci. L’ideale, dunque, per passare una riposante vacanza – tra un’invasione di Bowser sventata e un torneo di Tennis in cui rimandare al mittente pericolosi spiriti malvagi.

Ovviamente, data la fortuna del nostro amico in verde, non tutto va come previsto…

Cosa potrebbe andare storto?

L’hotel infestato di questo Luigi’s Mansion 3 fa le cose in grande e ci propone, per ogni piano, un tema specifico su cui costruire caratterizzazione di nemici e struttura degli enigmi: discoteche, piramidi, pirati… saranno presenti tutte le tematiche del genere mariesco nel prodotto finale? Chissà, nel mentre il team non si è fatto problemi ad aggiungerne di nuovi, sfruttando l’ambientazione.

Nella prova esclusiva che abbiamo avuto modo di intraprendere presso gli uffici di Nintendo Italia ci siamo inoltrati nei meandri del settimo piano, presieduto da un anziano e buffo spettro con l’hobby del giardinaggio. Dotato di un potente annaffiatoio, capace di far crescere le piante oltre le comuni dimensioni – e dargli anche capacità soprannaturali, già che ci siamo – egli ostacolerà il nostro progresso mutando la magione in una vera e propria giungla. Avete sotto mano un machete?

Non un machete, ma quella motosega sul tavolino potrebbe servire…

Partiamo da ciò che solitamente lascio in fondo in quanto – a mio parare – trattasi di elementi che vanno considerati solo dopo meccaniche e design delle stesse, in particolare nei titoli Nintendo: Luigi’s Mansion 3 si mostra tra le produzioni più affascinanti dal punto di vista tecnico, grazie anche (soprattutto?) alla natura a scomparti del gameplay, che permettono all’hardware di concentrarsi su ben specifiche aree di gioco e farle risplendere per animazioni e dettagli.

È comprensibile il perché dei 30 frame al secondo dell’aggiornamento video: camminare tra i corridoi dell’hotel è un susseguirsi di scoperte, minuziosi dettagli e giochi di luci/ombre che contribuiscono con efficacia a dare vita al contesto, senza necessariamente fare il “passo indietro mentale” richiesto da tanti titoli per apprezzarne i virtuosismi tecnici al netto dei limiti della macchina. Siamo in un hotel “vivo” (o non morto, come preferite) e il chip Tegra ce lo mostra con grande vivacità, con una miriade di elementi poligonali a schermo, trasparenze efficacissime e interazioni da urlo.

Su Youtube sono apparsi 5 minuti di gameplay del piano che abbiamo provato…

Caratterizzazione prima di tutto: l’idraulico in verde zompetta in modo quasi dinoccolato tra l’oscurità, puntando la propria torcia con precisione (grazie al sistema di controllo dual analog a cui si unisce il sensore di movimento) dietro ogni ostacolo, mobile o finestra, per anticipare il pericolo che si cela dietro ogni angolo.

Chiunque abbia già provato un Luigi’s Mansion cercherà il tasto per chiamare “Mario” e assistere alla classica mimica intimorita del protagonista, vero e proprio “eroe per caso”. Un fifone che, grazie al nuovo Poltergust G-OM creato da Strambic, può però dare del filo da torcere ad ogni rivale ectoplasmico! Torcia, Arcobaluce, aspirapolvere e… Gommiluigi!

Il simpatico Luigi gelatinoso, già visto nella versione 3DS del primo episodio, torna con un ruolo ben più determinante!

Ecco un riassunto delle capacità di Luigi in questo titolo!

Potremmo definire questo Luigi’s Mansion 3 un gioco che nasce per dare il meglio in multiplayer, sebbene sia completamente giocabile in singolo: alla pressione della levetta analogica destra il nostro Poltergust “libererà” Gommiluigi dal serbatoio, mandando in “stasi” il fratello di Mario. Abbiamo dunque accesso a tutta una serie di nuove abilità, come passare per grate e tubature, necessarie a scoprire i segreti di ogni stanza e superare le sfide più impervie.

Se normalmente questa dinamica prevede una gestione “a turni” da parte del singolo giocatore (passando da un personaggio all’altro) con l’attivazione della modalità co-op abbiamo il controllo in contemporanea di entrambi i personaggi e possiamo dunque sopperire ai normali tempi morti dovuti al passaggio di consegne: in pratica l’esperienza più impegnativa e “ragionata” è quella che si affronta da soli, seguendo disciplinatamente la storia, mentre in compagnia possiamo darci una mano ed esplorare ogni area di gioco con quel mix di collaborazione e caos tipico delle vere amicizie.

Gommiluigi è fondamentale per proseguire… ma non apprifittatene con i vostri amici!

L’hotel, anche se infestato dalle piante, è davvero splendido in ogni suo dettaglio ed è la gioia per tutti gli amanti degli ambienti interattivi: che si tratti di mobili e cassetti, di tende, di arredamento vari, ogni cosa reagisce alla nostra aspirazione e dona quella “sostanza” che ben pochi giochi possono vantare. Tra l’altro l’interazione è fondamentale per scoprire i collezionabili, spesso nascosti alla nostra vista.

Dall’esplorazione al combattimento il passo è breve ed è facile che le nostra capacità possano essere utilizzate in modo fluido in un contesto o nell’altro: tra le nuove abilità vi è lo “sbatacchiare”, ovvero la possibilità di infliggere danno extra ai fantasmi che stiamo aspirando ribaltandoli nella direzione che preferiamo. Utilissimo per colpire altri fantasmi che ci ronzano attorno mentre siamo in fase di cattura, questa abilità si applica in abbinata al “Colpo Ventosa” per scoprire passaggi segreti o aprire contenitori. L’esperienza che facciamo in combattimento ci aiuta nell’esplorazione e viceversa, rendendo mostrando un design di gioco fluido, intelligente e capace di guidarci attraverso un apprendimento delle meccaniche comunque divertente.

Mamma, c’è un fantasma che vuole andare sotto il letto!

Il “Piano” a noi mostrato, come già detto, era a tema botanico e ci ha visto interagire con piante spinose da debellare alle radici (muovendoci in stanze adiacenti, in quanto spesso collegate anche a livello di gameplay), cocomeri giganti da sollevare in co-operazione per distruggere dei water – davvero – e darci alla deforestazione selvaggia grazie ad una motosega capace di tranciare ogni pianta… ed ogni elemento delle stanze, compresi divani, quadri, tavoli e letti!

Se già in questo caso siamo stati posseduti dal sacro fuoco dell’esplorazione minuziosa, spammando l’aspirazione e la motosega in ogni pixel, figuriamoci in due giocatori alle prese con ambienti come le tombe (piene di sabbia) cosa può succedere. Potremmo dire che il “flow” naturale prevede un’impostazione ordinata e ragionata, ma gli strumenti a nostra disposizione e la leggerezza del contesto spesso avranno la meglio sulla nostra compostezza. Soprattutto in due giocatori e le tante possibilità offerte di conseguenza, che velocizzano i mini-boss e i boss in modo sensibile – oltre a raddoppiare il quantitativo di distruzione applicabile ai vari locali esplorabili.

Sembra simpatico, vero? Ecco… ne riparleremo!

Abbiamo concluso la nostra prova affrontando il boss, avendo però avuto cura di NON mostraci la sessione immediatamente precedente… chissà come mai? Il mistero si infittisce, ma non ci pensiamo e utilizziamo le conoscenze acquisite nella prova per venire a capo della meccanica necessaria a battere il fantasmatico giardiniere, dotato di una pianta carnivora davvero antipatica. Dovremo sfruttare la tendenza del vegetale mutante a lanciarsi verso il nemico per potarla a dovere, sfruttando gli strumenti a disposizione nell’arena.

Superata la sfida (che non vi ho voluto spoilerare in dettaglio) prosegue il cammino usando capacità e strumenti prima a disposizione dei nostri rivali: questi però, come la motosega, hanno usi contestuali e allo stato attuale non sappiamo se torneranno ad avere una funzione una volta superato il piano dedicato.

Quello che sembra chiaro, però, è che questo Luigi’s Mansion 3 è un titolo articolato, ricco di meccaniche da padroneggiare e utilizzare per scoprirne tutti i segreti, in particolare con l’uso di Gommiluigi, prospettando una durata – al netto delle modalità multiplayer separate dalla trama – davvero consistente. Un bel gioco Nintendo vecchio stile, dunque, pronto a tornare dopo tanti anni su una console casalinga!

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