Un fighting stick per un indimenticabile ragazzo virtuale

C'è chi lo ha ripudiato sin dalle origini e chi invece ha deciso di investire del tempo prezioso per dedicargli un accessorio dedicato.

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C’è chi lo ha amato per davvero

Molti di voi non l’avranno nemmeno tenuto davanti agli occhi, il che è anche comprensibile visto che il Virtual Boy, conosciuto durante lo sviluppo come VR-32 — che sa tanto di R2D2 — ha fatto il suo debutto nel lontano 1995. Io ebbi l’occasione di provarlo ad una fiera di videogiochi e, al primo frame, capii subito i motivi dietro il flop della periferica.

Non credo servano ulteriori spiegazioni.

Eppure, pare che l’accrocchio che avrebbe dovuto segnare una sorta di rivoluzione in casa Nintendo (ma che invece portò alle dimissioni del povero Yokoi) riuscì a guadagnarsi un seguace a dir poco appassionato. Parliamo di Benj Edwards, individuo a dir poco versatile (giornalista, scrittore, persino musicista) che ha da sempre coltivato un sogno proibito: costruire un arcade stick appositamente pensato per il Virtual Boy.
Il bello è che il suo desiderio ha preso una forma ben precisa, come potete constatare voi stessi:


L’arcade stick di Benji, a suo dire, è perfettamente funzionante ed è stato progettato per il port non ufficiale di Street Fighter II: Hyper Fighting. Insomma, riesco già ad immaginarmi un suo immediato utilizzo ad un torneo e-Sport.
Che ne pensate di questa mirabolante invenzione? Gli sforzi di Benji saranno ripagati? Ma soprattutto, c’è davvero qualcuno che ha amato il Virtual Boy?
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