Sire, mancano i freni e un motore!
Un re morto e un tantino esigente, due giovani e innamorati cercatori di tesori, cunicoli, grotte e labirinti senza una fine, scalate da pelle d’oca. Tutto questo è Super Chariot, platform in due dimensioni recentemente approdato su Nintendo Switch e sviluppato dai ragazzi canadesi di Frima. Il gioco è la versione riveduta e completa di Chariot, già apparso su Nintendo Wii U, con l’introduzione di un nuovo personaggio e cinque gadget inediti da poter utilizzare. Sebbene di stampo prettamente indie, Super Chariot su Switch potrebbe rivelarsi una sorpresa per tutti gli amanti del genere e per chi cerca un’esperienza da condividere con un compagno di avventure. Vediamo insieme perché.
Portatemi l’oro
Come già anticipato, abbiamo a che fare con un re che non si accontenta facilmente. Ormai defunto, pretende di trovare l’eterno riposo in un sepolcro che sia degno del suo nome. Per raggiungere tale scopo ingaggia la figlia e il suo giovane fidanzato, promettendo loro di ricoprirli d’oro. I due devono letteralmente trascinarlo, come fossero animali da soma, verso la meta finale. Super Chariot si presenta da subito come uno stravagante connubio tra un classico platform e un puzzle game basato sulla fisica.
I nostri alter ego devono spingere, trascinare o far scivolare la bara del re lungo intricatissimi livelli. La bara è dotata di ruote in grado di farla muovere lungo quasi ogni sentiero ed ha un peso proprio, quasi palpabile. I due eroi, inoltre, possono agganciare ad essa una corda per tirarla o farla penzolare nel vuoto. Il gioco fa della distanza una caratteristica peculiare: saltare tenendo la fune tra le mani, ancorata alle ruote di Chariot, non è impresa semplice, così come salvarlo da un dirupo o lasciarla cadere sulla piattaforma giusta. Il tempismo è pressoché fondamentale.
Arraffate tutto
Durante il viaggio è possibile raccogliere una gran quantità di tesori, indispensabili per potenziare il carro e avere accesso ai livelli successivi, oltre che per usufruire di utilissimi power up temporanei. I mondi da esplorare sono cinque in totale ed ognuno presenta stage con elementi caratteristici, derivanti dalla tipologia del terreno e dalla temperatura. Se il primo mondo si presenta piuttosto abbordabile, con semplici prati e piattaforme fisse da calpestare, ecco che nel mondo innevato tenere la presa si rivela un’impresa a causa del ghiaccio scivoloso, così come nel mondo sommerso dalla lava si è costretti a far galleggiare la biga — a seguito del dovuto potenziamento — sul magma incandescente per raggiungere l’altra sponda.
A complicare le cose fanno la loro improvvisa apparizione creature per nulla amichevoli e sempre pronte a sgraffignare i nostri tesori; per allontanarle il gioco mette nelle nostre mani un combat system super semplificato, basato unicamente sull’utilizzo di una fionda o del lancio di ossicine vorticanti. In generale la varietà ludica offerta dal gioco è ottima, anche se talvolta alcuni pattern vengono ripetuti con una certa frequenza a discapito del fattore sorpresa.
Due è meglio di uno
Super Chariot propone una modalità cooperativa, e vi sembrerà strano sapere che con molta probabilità l’intento degli sviluppatori era proprio quello di concepire un’opera che riuscisse a esprimersi al massimo in compagnia di un avventuriero. A fronte di un level design ben congegnato e fortemente improntato all’esplorazione, dove i maniaci del collezionismo avranno di che gioire, non è difficile durante il prosieguo degli eventi notare aree accessibili soltanto a chi ha scelto di condividere l’esperienza con un familiare o un amico. Scelta condivisibile questa, sebbene non apprezzabile dalla totalità dei giocatori, costretti a rassegnarsi di fronte all’idea di ottenere il 100% dal gioco.
Il titolo, al netto di un’offerta davvero ricca e consistente, soffre e fa soffrire in alcune sessioni di gioco, soprattutto se affrontate in singolo. Qui la difficoltà, in concomitanza con un posizionamento dei checkpoint non sempre intelligente, impenna non di poco e sconfina nella pura e tragica frustrazione. Spesso e volentieri si ripetono fino allo sfinimento le stesse identiche azioni solo a causa di una piattaforma collocata con scarso criterio o di tempi utili ad agire troppo ristretti. Non è sempre così, è bene precisarlo, eppure, soprattutto negli ultimi livelli, la sensazione di essere impotenti di fronte ad un level design fin troppo punitivo è quanto mai preponderante.
Prendi l’arte
Dal punto di vista artistico Super Chariot si difende egregiamente, offrendo scorci e panorami sempre vari e ben distinguibili, dalle tinte colorate e cartoonesche. Un unico appunto sarebbe da fare alla caratterizzazione dei protagonisti, sostanzialmente anonimi e dallo stile un po’ troppo deformed. Nota di demerito per il comparto audio, non sempre in grado di trascinare il giocatore e troppo focalizzato sul proporre tracce ambientali, solitamente sovrastate dagli effetti sonori.
Tecnicamente abbiamo tra le mani un gioco che sembra nato per essere giocato su Switch; i caricamenti sono veloci, i cali di frame praticamente assenti e la resa, anche sul piccolo schermo, è perfetta. Per un titolo di questo tipo, poter usufruire della modalità tablet e dell’utilizzo di un solo Joy-Con per giocare a testa è un vero e proprio toccasana.
A fronte di qualche incertezza, Super Chariot è un’esperienza che dovrebbe essere vissuta da tutti gli amanti del genere platform e, soprattutto, da chi intende condividere con un compagno di giochi un’avventura intrisa di pericoli, enigmi e tesori da scovare. Nintendo Switch è la macchina perfetta per godere di questa piccola perla e siamo sicuri che molti di voi rimarranno affascinati dall’esperimento dei ragazzi di Frima.