Runner3 – Recensione

Commandervideo corre velocissimo su Nintendo Switch grazie a Runner3, ultima fatica di Choice Provisions. Saranno riusciti a non inciampare?

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Genere: Platform
Multiplayer: Assente
Lingua/e: Sottotitoli in italiano, doppiaggio in inglese

Commandervideo is back

Choice Provisions, un tempo conosciuti come Gaijin Games, sono riusciti nell’impresa di rendere ancora più folle una serie come Runner, ma andiamo con ordine. La software house è conosciuta per aver dato la vita alla serie Bit.Trip. Essa è formata da sei diversi giochi di stile diverso, tutti di stampo arcade, ma con una costante: l’importanza che viene data alla musica. Tutti infatti hanno o una componente rhythm o, comunque, una componente musicale. Il pack con tutti e sei i primi giochi della serie è disponibile su Nintendo 3DS, in caso siate interessati.

Il successo arriverà poi con Bit.Trip Runner, pubblicato su WiiWare e che gettava le basi della serie proseguita poi con uno dei giochi avete probabilmente uno dei titoli più lunghi della storia dei videogiochi: Bit.Trip Presents… Runner2: Future Legend of Rhythm Alien, conosciuto semplicemente come Runner2. Pubblicato su Wii U, il gioco migliorava ancora di più le già ottime basi gettate dal primo e, a sua volta, Runner3 le rifinisce ulteriormente fino a portarle all’estremo.

Colori, allegria e tanti nemici che vogliono vedervi morto!

Intanto sottolineiamo subito una cosa: il gioco non è un rhythm game ma un platform a scorrimento in cui il protagonista, che può essere Commandervideo o Commandergirlvideo a seconda di chi vogliamo usare per la nostra prima run, corrono automaticamente. Al giocatore è lasciato il compito di saltare, scivolare, calciare ed evitare in tutti i modi i numerosissimi ostacoli che si trovano disseminati nei lunghi percorsi. Rispetto al secondo capitolo è stato eliminato lo scudo ed introdotto il doppio salto. La storia è molto semplice: il terribile Timbletot è tornato sul pianeta di Commandervideo per rubare tutta la felicità ed il nostro eroe dovrà impedirglielo. Tutto ciò è spiegato in un siparietto iniziale molto simpatico, realizzato a mò di spettacolo di marionette, con dei testi pieni di metafore e di strane combinazioni di parole narrate dalla splendida voce di Charles Martinet.

All’interno di ogni stage sono presenti cento lingotti d’oro da collezionare, insieme anche a uno o due adesivi ben nascosti, che servono per accedere a stage segreti ultradifficili. La musica si apre durante la nostra corsa grazie agli stereo che possiamo raccogliere, ognuno dei quali aggiunge un pattern o uno strumento al theme di sottofondo e che rende sempre più adrenalinica ogni corsa. Dopo aver completato un livello per la prima volta si sblocca una nuova strada, ben più complessa della principale, chiamata Gem Path attraverso la quale è possibile collezionare le gemme, valuta interna utile ad acquistare oggetti estetici per i nostri personaggi.

Runner3
Presi i 100 lingotti, ora inizia la sfida.

Oltre alla strada delle gemme, all’interno di vari livelli è possibile trovare dei personaggi, spesso ben nascosti da strade non segnalate e magari raggiungibili soltanto cadendo in un buco. Tali personaggi vi assegneranno delle vere e proprie missioni secondarie, tutte uguali tra loro e che vi impegneranno nella ricerca di oggetti nei livelli del gioco ed al cui completamento corrisponde un nuovo personaggio da controllare, tra cui sono presenti anche Shovel Knight, Eddie Riggs da Brutal Legends e proprio il narratore, Charles Martinet. Non so perché ma il suo personaggio mi ha ricordato tantissimo quei giochi inseriti all’interno della Game Boy Camera, dove c’erano gli stickman con il testone rappresentato da una nostra foto che si cimentavano in attività sportive. Come da tradizione, alla fine dei tre mondi che compongono il gioco, ognuno dei quali presenta dieci livelli standard, c’è il boss. Anche se sono solo tre (escluso quello finale) ognuno di loro presenta meccaniche profondamente diverse ed il loro design è semplicemente fuori di testa, originale ed intrigante. Oltre al classico stile a scorrimento, all’interno di Runner3 sono disponibili veri livelli platform disegnati a mano e non meno difficili delle classiche corse a perdifiato.

In ogni mondo, in uno stage a caso, è nascosta una VHS, se la si raccoglie si accede ad un mondo nel mondo in cui è possibile affrontare un vero e proprio gioco nel gioco. Commandervideo si ritrova quindi a dover saltare e combattere nemici in 2D lungo 27 livelli diversi. L’obiettivo è quello di raccogliere cinque monete d’oro, anch’esse spendibili insieme ai diamanti nel negozio per oggetti estetici. Come se non bastasse, a rinfrescare ancora di più il gioco arrivano i veicoli, diversi nelle meccaniche: se stiamo su un aereo dobbiamo muoverci in alto o in basso, su un carrello dobbiamo semplicemente saltare ed abbassarci (in stile Donkey Kong) mentre su una moto dobbiamo seguire dei percorsi precisi.

Carrelli, moto, lattine, aerei, potete pilotare un po’ di tutto.

Il titolo è davvero molto difficile. Anche solo tentare di terminare per la prima volta un livello con tutti e cento i lingotti è un’impresa non da poco e che, per alcuni stage, può richiedere anche più di venti tentativi. La difficoltà non è mai ingiusta tranne in rari casi, in cui avviene qualcosa durante la corsa che semplicemente non è prevedibile e che ci costringe quindi ad effettuare più un operazione mnemonica, tentando di ricordarci cosa dobbiamo fare in quel determinato punto, sullo stile dei giochi trial-and-error. Non parliamo poi dei livelli old school, sbloccabili tramite i lingotti e molto più complessi rispetto agli altri stage presenti nel mondo. Artisticamente, ci tengo a ribadirlo, è davvero superbo, con sfondi coloratissimi ed una telecamera in costante movimento che, da un lato, costituisce una difficoltà in più in quanto richiede una costante attenzione al percorso ma che, dall’altro lato, regala delle inquadrature eccellenti ad ogni percorso e riesce a renderlo ancora più divertente.

La realizzazione tecnica lascia un po’ a desiderare, con qualche rallentamento, degli scatti piuttosto frequenti ed un aliasing marcato ma non è nulla di che, il gioco per fortuna non ne viene inficiato e i comandi rispondono bene e velocemente sia in modalità dock che portatile. In quest’ultima modalità la lettura di ciò che accade su schermo ovviamente ne risente, a causa delle ridotte dimensioni, ma ci si fa presto l’abitudine. La prima run richiede circa 7-8 ore per essere completata, poco più o poco meno in base a quanto siete bravi ed a quanto tempo perdete per battere finalmente il boss finale, ma i vari bivi ed i livelli opzionali, uniti alla raccolta dei collezionabili, lo rendono ben più longevo e con un buon livello di rigiocabilità.

Ho ricevuto il codice dalla software house ed arrivato al boss finale in circa cinque ore. Dopo averlo battuto ho continuato con le Gem Patch e le missioni secondarie senza annoiarmi minimamente.
Pro: Un tripudio di musica e colori, Commandervideo vi terrà impegnatissimi nelle sue scorribande contro Timblebot e affinerà i vostri riflessi
Contro: Non adatto a tutti i giocatori, potrebbe infatti risultare piuttosto frustrante data la sua natura piuttosto hardcore.
8

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