Nintendo Switch monta un Tegra X1 non custom ed è meglio così – Speciale

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In questi mesi si è spesso parlato di cosa muova l’anima di Switch. Un Tegra X1 con memoria extra, un X1 con qualche tecnologia di Pascal o proprio il nuovo P1. Core A57 o A73? 1Ghz o 2Ghz? Al seguito di tante speculazioni possiamo ormai confermare che l’anima di Nintendo Switch è un Tegra X1 non custom.

Dopo molti indizi che indicavano un semplice Tegra X1 Maxwell, la conferma arriva dal sito Techinsights. Piccolo passo indietro: Techinsight è un sito molto importante sulla scena. Fanno analisi da sempre facendo le foto e sviscerando ogni componente si trovi sotto la scocca, ed è un’azienda con venticinque anni di esperienza, appunto, in retro ingegneria. Per intenderci, sono gli stessi che ai tempi fecero le foto ai componenti di Nintendo Wii U.

Techinsight ha scattato una foto al chipset della console e si è scoperto essere perfettamente identico al Tegra X1 T210. Questo modello è montato sul Nvidia Shield TV. Ha al suo interno ancora i core A53, disabilitati in questo caso, stessa scheda grafica, stessa memoria, stesso tutto. Se volete vedere una comparazione live tra il chipset di Switch e l’X1, questa gif creata da Neogaf è abbastanza eloquente. Identici. Quattro core A57, scheda grafica Maxwell GM20B da 256 core, 16 ROPS e 16 TMU, 64 bit di bus memoria. Per una volta sappiamo con certezza cosa c’è dentro una console Nintendo fin da subito, incredibile. Manca la conferma delle frequenze, ma a questo punto prendiamo per buone quelle di Eurogamer. Le considerazioni che feci al tempo in questo articolo sono quindi ancora valide.

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Ecco il chipset di Switch in tutto il suo splendore.

Questa conferma apre due riflessioni. La prima riguarda la dichiarazione di Nvidia, con le sue 500 man-years per creare questa versione per Switch. 500 sono relativamente poche e la maggior parte del lavoro sarà stato dedicato presumibilmente alla creazione delle API ed alla collaborazione con Nintendo. Anche il discorso sulla GPU più avanzata lascia il tempo che trova, del resto Tegra X1 è ancora oggi lo stato dell’arte di Nvidia per le GPU mobile. Pascal non è ancora in commercio ed è stato pensato per l’automotive, ovverosia a destinazione d’uso per mezzi automobilistici e via discorrendo.

La seconda riflessione invece riguarda l’approccio che Nintendo ha voluto seguire per quanto riguarda la progettazione di Switch. Il tempo delle console come pezzo hardware distinto dal resto del mercato dell’elettronica è ufficialmente finito. PS4 e XboxOne usano pezzi PC rimescolati per i loro scopi, ma sono molto più vicini alla “normalità” di quanto non lo fossero già Xbox360 e PS3. Switch è alla stregua di un tablet ribrandizzato come concetto. Hanno preso un componente che già si trova “in natura”: niente più processori grafici PICA, accoppiamenti con processori IBM o ARM vetusti, niente più stranezze.

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A tutti quelli che dicevano: sarà questo con un monitor! Avevate ragione.

Il taglio dei core A53, le frequenze di lavoro più basse ed i 4GB di RAM sono in effetti customizzazioni rispetto ad un X1 base. Trovare i giusti punti di equilibrio per far lavorare la console al meglio in ambito home e mobile è personalizzazione. Usare un X1 liscio permette di sfruttare tecniche di produzione già esistenti, senza andare a scomodare linee di produzione ripensate ad hoc. Alleggerisce inoltre lo sforzo ingegneristico, eliminando la necessità di pensare a quali componenti usare e semplifica gli accordi con i produttori, avendo CPU e GPU dello stesso marchio. In questo caso sono persino prodotti già ottimizzati dall’azienda madre. È un guadagno per tutti e Nintendo si è così potuta concentrare su altri aspetti della console come i Joy-Con, che sono stracolmi di tecnologia.

Ora non fate l’errore di pensare che Shield TV costa meno di Switch seppur monti lo stesso chip, che come GPU avrebbero potuto usare un adreno di ultima generazione. No, non è così: il costo di un prodotto non è solo il processore, e non è solo il conto dei materiali. Ed usare un chipset a tecnologia rodata, in un’ambiente di sviluppo con dietro un’azienda di un certo livello, non è affatto un difetto. Per Niente.

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