SteamWorld Heist – Recensione

SteamWorld Heist recensione DLC

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Genere: Strategico a turni
Multiplayer: No
Lingua/e: Inglese

L’avvento di uno strategico su eShop è sempre un lieto evento, soprattutto perché tale genere videoludico consente di calarsi in sessioni di gameplay pacate e ragionate, lontano dalla frenesia che sembra pervadere la grande maggioranza delle produzioni videoludiche moderne. Se poi il titolo risulta anche essere divertente e coinvolgente, proponendo meccaniche originali, rielaborando e adattando i canoni del genere alle proprie esigenze, allora siamo tutti felicissimi. Gli strategici, specialmente quelli a turni, poggiano infatti su elementi di gameplay molto precisi, mettendo mani ai quali si rischia di combinare solo pasticci: per informazioni a riguardo, chiedere a Codename: S.T.E.A.M.

SteamWorld Heist in questo senso è un piccolo gioiellino perché cala la strategia a turni in un cotesto molto inusuale, ovvero un mondo completamente in 2D. Il lavoro degli svedesi di Image & Form è dunque da apprezzare doppiamente, sia perché sono riusciti a dare una loro impronta personale al filone strategico senza snaturarne eccessivamente le peculiarità, sia in virtù del coraggio mostrato a sparigliare completamente le carte in tavola dopo il successo dell’ottimo Steamworld Dig. Sarebbe stato oltremodo semplice riproporre un mero more of the same, invece, ambientazione a parte, SteamWorld Heist prende le distanze dal suo predecessore, proponendo una meccanica molto simile a quanto visto in quel capolavoro che è X-COM, adattata però a un contesto bidimensionale. Ma andiamo con ordine.

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Gli scenari sono ricchi di ripari da sfruttare contro il fuoco nemico

Premesse e spunto narrativo portano via giusto un paio di minuti all’inizio del gioco e finiscono ben presto con il diventare subito molto marginali nell’economia del gioco: appena il tempo di capire che, in soldoni, ci si trova su un astronave al comando di una ciurma robotica il cui fine ultimo è abbordare e saccheggiare le navi nemiche e recuperare oro, armi, oggetti vari e la risorsa più preziosa in un mondo in cui il vapore rappresenta la forza motrice di tutto: l’acqua, a conti fatti la vera valuta del gioco. Al di là delle peculiarità proprie del titolo, l’ambiente in cui ci si trova a muoversi risulterà immediatamente famigliare a chi ha anche una minima esperienza di strategici a turni: una serie di personaggi da controllare (in numero variabile a seconda della missione), uno scenario da esplorare, porte chiuse da aprire con cautela e nemici celati nell’ombra e pronti a colpire al primo passo falso.

Nel corso del loro turno, la capitana Piper Faraday e gli altri membri della ciurma spaziale possono compiere fondamentalmente tre tipi di azioni: muoversi, sparare o utilizzare eventuali oggetti presenti nell’inventario, come il medikit o la granata. Quello che è possibile fare lo indica, in maniera intuitiva, lo schermo: muoversi e sparare è possibile, a patto di spostare il personaggio non oltre il punto in cui la linea che indica il movimento passa da blu a gialla, con una eloquente icona di una pistola sbarrata giusto per rimarcare il concetto. Se ritenete che, strategicamente, vi è necessario spostarvi velocemente verso un determinato punto dello scenario lo potete fare, mettendo però in conto che non sarà possibile fare fuoco con l’arma. Il sistema è molto semplice e bastano pochi turni di gioco per capirne il funzionamento.

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Pessima mira caro mio, veramente una pessima mira…

Un po’ meno è intuitivo è riuscire ad orientarsi nel mondo bidimensionale di SteamWorld Heist, ma non perché i livelli siano progettati male: le astronavi nemiche che si abbordano e che sono teatro della battaglia non sono mai molto grosse e sono generate in maniera procedurale. Ciò garantisce di non trovarsi mai di fronte alla stessa conformazione, anche se di certo non giova alla complessità e alla raffinatezza del game design che, alla lunga, potrebbe venire leggermente a noia. Se in fase di spostamento tutto procede bene, quando dobbiamo mettere mano alle armi e sfruttare le coperture per metterci al riparo dal fuoco nemico serve un po’ di tempo per far pratica. La bidimensionalità del gioco fa sì che gli scenari si sviluppino su livelli sfalsati l’uno dall’altro e collegati con scale, dove pavimenti e pareti non sempre occludono la linea di vista.

Anche se in 2D, lo scenario va pensato in ottica tridimensionale, scelta che dal punto di vista del gameplay rende il tutto più frizzante e movimentato ma che richiede un po’ di pratica per essere assimilata: vi capiterà spesso di lasciare il vostro personaggio in un punto che pensate essere al riparo dal fuoco nemico ma che invece non vi riparerà da un bel niente. Bisogna poi considerare che, a differenza di quanto accade di solito, non saranno le statistiche del personaggio a determinare la probabilità di colpire il nemico, ma solo e unicamente la vostra abilità: la mira è infatti totalmente manuale e sarà l’unico mezzo su cui potete contare per headshottare gli avversari, che è poi il modo più rapido per ridurre i cattivoni a ammassi di latta fumanti. Alcune armi dispongono di un comodo mirino laser che faciliterà di non poco il compito ma, considerando anche che è possibile colpire i nemici di rimbalzo, il ventaglio di variabili che intervengono in fase di combattimento assicurano un ottimo grado di coinvolgimento.

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Il nemico si ripara dietro a un barile? Un bel colpo di rimbalzo e passa la paura!

Coerentemente con la linea di semplicità tenuta dal titolo non sono presenti complicate schermate di statistiche per armi e personaggi, ma non per questo la propria squadra non è personalizzabile: oltre a un’ampia scelta di pistole, ogni membro del team dispone di un certo numero di slot per equipaggiare oggetti che permettono una certa personalizzazione del personaggio, senza contare le abilità speciali che ogni singolo membro dell’unità acquisisce avanzando di livello. Ci sono poi tutta una serie di cappelli più o meno buffi da recuperare durante le razzie alle astronavi: purtroppo farli indossare ai vari personaggi è un mero orpello di abbigliamento perché i copricapi non conferiscono alcuna abilità o potere speciale e ciò è un vero peccato.

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Uhm, un barile rosso con su disegnata una fiamma… chissà che succede se lo colpisco…

La longevità è buona e si attesta attorno alle 12-15 ore che possono facilmente salire se ambite a ottenere la valutazione massima in tutti gli stage; sono inoltre presenti ben cinque diversi livelli di difficoltà con cui cimentarsi per una sfida dall’impegno sempre crescente, ma con un’intelligenza artificiale non sempre all’altezza della situazione. Tecnicamente il gioco si fa apprezzare, con un mondo ben caratterizzato e ricco di dettagli, un sonoro che, pur non essendo memorabile, fa il suo discreto lavoro e un effetto 3D gradevole e non fastidioso. Il prezzo di vendita è di 19,99 € che fino al 31 dicembre sarà scontato a 16,99 €. Un ultimo appunto riguarda la lingua del gioco: interamente in inglese e, sebbene non ci siano moli di testo scritto esagerate, può essere difficoltoso seguire alcuni scambi di battute tra i personaggi. In ogni caso, a gennaio dovrebbe essere in arrivo un update che include anche la lingua italiana, per cui questo piccolo problema dovrebbe venir presto eliminato.

In altre parole: a meno che non detestiate gli strategici con tutte le vostre forze non avete motivo di non comprarlo!

8.3

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