Twilight Princess HD: datemi del pane, il prosciutto ce l’ho già. In faccia

Twilight Princess HD

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Non amo scrivere in modo polemico. Non mi si addice e spesso comporta un fraintendimento delle mie posizioni da parte di chi non mi conosce e non è in grado di individuare la chiave di lettura necessaria a comprendere Il Pittanza Furioso.

Tra l’altro, a conti fatti, non è che io sia realmente risentito, perplesso o arrabbiato… mi verrebbe da dire che sono medio, in equilibrio perfetto tra la clamorosa esaltazione di ieri sera, in cui ho letteralmente lanciato soldi allo schermo (non è un eufemismo, ho un video in merito, giuro), e il mesto confronto con la realtà delle cose, viste per quello che sono.

The Legend of Zelda: Twilight Princess HD lo aspettavamo e lo volevamo tutti. Un po’ perché siamo nintendari e quindi ci rigiocheremmo tutto mille volte, un po’ perché il gioco era uscito a cavallo di un passaggio generazionale che aveva portato molti a giocarselo sui primi televisori accaddì, con risultati pietosi dovuti a blur e aliasing dell’upscale nonché l’intollerabile “frittura” delle texture non adatte a quella risoluzione.

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“Stringimi forte Link, ho paura!”

Venivamo però da un’esperienza lusso come quella di The Legend of Zelda: Wind Waker HD, che due anni fa ci ha permesso di rivivere in una nuova veste le avventure dell’eroe del vento: seppur con alti e bassi dovuti al passaggio dal cel shading puro ad un rendering più “gommoso” e rotondo, il titolo mostrava una grandissima cura e, soprattutto, la volontà di ridisegnare il mondo perché si adattasse al nuovo hardware.

Dopo tutto il team di Aonuma aveva il dovere morale di trattare i propri fan nel modo migliore, considerate le difficoltà nel portare avanti il progetto di Zelda U.

Già, ve lo immaginate il team ufficiale di Zelda che fa un lavoro veloce e risicato tanto per buttare fuori un gioco in un momento di magra? Ecco, siamo stati trattati bene e non ci aspettiamo niente di meno di un lavoro con i fiocchi quando si parla di remake, remaster o affini. Dopo tutto stiamo parlando dell’unica serie di giochi realmente leggendaria.

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Link ha i suoi dubbi. Leciti.

E invece ecco apparire Tantalus. Un nome sconosciuto ai più ma che i possessori di Wii U dovrebbero invece ricordare in quanto autori delle ottime conversioni di Mass Effect 3 e Deus Ex: Human Revolution per la console Nintendo. Gli sviluppatori australiani hanno avuto la malaugurata idea di fare una vacanza in Giappone proprio nel momento in cui Aonuma girovagava per le strade rimuginando sul concetto di “Open World”.

Invero una sicurezza nel campo dei porting, ma un mistero per quel che concerne la capacità di lavorare secondo la filosofia dei team Nintendo. Dopotutto anche i Retro vennero sonoramente bastonati da Miyamoto ai tempi di Prime, quindi nessuno è salvo.

I puristi tra l’altro potrebbero rabbrividire all’idea che un brand importante come Zelda sia affidato ad un team principalmente multipiattaforma e in grado di regalarci negli anni perle come Funky Barn o South Park Rallywow, non so neanche io come ho fatto a non avere un mancamento – ma queste stesse persone allora farebbero meglio a non pensare a Grezzo, che prima di occuparsi di Ocarina of Time aveva affinato le proprie doti con… Line Attack Heroes per Wii Ware?

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Decisamente Zeldoso…

Messa così verrebbe da dire che non siamo in buone mani da diverso tempo, ma Ocarina of Time 3D e Majora’s Mask 3D dicono il contrario. Perché preoccuparsi allora?

Per i modi e per i tempi. Twilight Princess HD è universalmente visto come un progetto tappabuchi il cui scopo è, oltre a recuperare qualche soldo con la sua fantastica edizione limitata, tenere buoni i fan della serie che ormai troppe volte hanno sentito la parola “ritardo” associata al nuovo episodio della serie. Tanto che ormai c’è empatia tra chi maneggia la Master Sword e chi fa il pendolare sulle tratte Trenitalia.

E il primo trailer fa ben poco per disperdere questa sensazione, proponendosi identico all’originale se non per la risoluzione aumentata e le texture adattate al nuovo output. Perfino quando Shibata si lancia nell’illustrare il perché questa nuova versione sia migliore dell’originale (e per un istante ci tornano alla mente le modifiche a Wind Waker HD) siamo in breve riportati bruscamente alla realtà. La novità è l’amiibo.

E non ci viene neanche detto cosa comporti per il gioco… anche perché a quanto pare non è prevista una versione “solus” del titolo, che verosimilmente verrà venduto a prezzo standard, alimentando i sospetti di chi vedeva una filosofia budget nella realizzazione del progetto.

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Un pack da 50-60€ con incluso un amiibo da 15-20€ e colonna sonora… quanto varrà il gioco?

Siamo tutti consci di quello che abbiamo di fronte eppure – sorpresa sorpresa – l’impressione comune è che il gioco verrà comprato da tutti coloro che hanno un minimo di interesse per la saga o per Nintendo. Soldi facili per la grande N.

Ancora più stupefacente è come non ci sia alcun moto polemico verso chi si approprierà di questa edizione speciale (io sto solo aspettando che appaia su Amazon) quasi fosse inesorabilmente e all’unanimità riconosciuta come pezzo per cui vale la pena investire la cifra richiesta: “L’amiibo è bellissimo e da solo esce dopo, perché aspettare?” oppure “È uno dei miei Zelda preferiti, magari ci fosse stata un’edizione speciale all’epoca… perché non approfittarne?

Sono poche le voci discordanti… si è voluto abbracciare l’entusiasmo, nonostante la nostra razio evidenzi le lacune della produzione. Sarà il prosciutto.

Sarà che siamo nintendari

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